domenica 18 maggio 2014

I talebani della finta tutela dell’ambiente e gli schettini della politica

Non mi è parso vero. Erano vent’anni che non ascoltavo espressioni così ingiuriose e di cattivo gusto mosse da politici verso cittadini.
Dopo aver letto il comunicato della segreteria provinciale di un partito apparto su Sassilive pochi giorni fa dal titolo “i talebani della finta tutela dell’ambiente”, in un misto di sorpresa e sconcerto, ho ricordato le scomposte reazioni nella mia città di alcuni membri di un sistema di potere, ormai prossimo al crollo sotto il peso degli scandali e degli arresti, che reagivano con espressioni offensive contro componenti della società civile. La democrazia cristiana era al collasso e i suoi rappresentanti non avevano nessun altro argomento se non quello di etichettare i cittadini che si organizzavano in movimenti e liste civiche come “gli hooligans della politica”. Nulla di nuovo quindi, se non la sensazione che a Matera si viaggia con vent’anni ritardo.
L’interesse creato dalle problematiche ambientatali della Basilicata va ben oltre i confini regionali e da più parti si guarda con molta attenzione a quello che sta succedendo anche a Matera. Di questo gli estensori di quel comunicato sembrano non accorgersene, palesando invece un non chiaro o illusorio interesse al bene comune, sudditanza a modelli imposti dal mercato e soprattutto l’impotenza e la paralisi della loro politica, diventata sempre più locale e insignificante.
Simili manifestazioni, spiegava già nel 2000 il noto sociologo Zygmunt Bauman, accrescono il senso di sfiducia: <<come i passeggeri di un aereo che si accorgono che la cabina di pilotaggio è vuota, e che la voce rassicurante del capitano era soltanto la ripetizione di un messaggio registrato molto tempo prima>>.
L’incapacità della politica di assumere decisioni, inoltre, mette in evidenza elementi di quella che va definendosi come “sindrome schettino”, ovvero l’atteggiamento di chi manifesta la propria inadeguatezza al ruolo che si ricopre. Gli analisti parlano di alterata percezione della realtà, come di chi è confuso e sembra non rendersi conto di quello che accade. Simili atteggiamenti, esattamente come quelli di capitan Schettino che dice mezze bugie e da delle risposte che sembrano quelle di un bambino quando dice che è buio, sconvolgono l’opinione pubblica e creano ansia <<perché il comandante di una nave è l’immagine simbolo di chi prende le decisioni e ci protegge.>> Una completa mancanza di senso di responsabilità per il proprio ruolo usando come difesa la negazione della realtà, senza riuscire a fare una valutazione reale dei fatti e dei propri errori.
Per quali principi spende allora la sua voce la segreteria provinciale?
Saremmo rassicurati se lo facesse anche per questo solo:
[Consiglio di Stato, sentenza 4227/2013: il principio di precauzione ''fa obbligo alle Autorità competenti di adottare provvedimenti appropriati al fine di prevenire i rischi potenziali per la sanità pubblica, per la sicurezza e per l'ambiente" e si distingue dal principio di prevenzione "ponendo una tutela anticipata rispetto alla fase dell'applicazione delle migliori tecniche". L'applicazione di tale principio fa si "che, ogni qual volta non siano conosciuti con certezza i rischi indotti da un 'attività potenzialmente pericolosa, l'azione dei pubblici poteri debba tradursi in una prevenzione anticipata rispetto al consolidamento delle conoscenze scientifiche"].
Signori amministratori, noi abbiamo rispetto del ruolo che ricoprite.
Non sia la vostra coscienza a rimproverarvi di aver apposto il vostro nome in calce a scelte che non salvaguardano e non tutelano la salute di tutti.
                                                                                        Vittorio Dinielli



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